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Nokia 3310 4G dotato di connettività WiFi ed equipaggiato con …

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Edoardo Carlo Ceretti30/12/2017 ore 12:58

Il sistema operativo, fork di Android, apre scenari interessanti per l’approdo delle principali app di messaggistica.

Da tempo si vocifera circa l’arrivo sul mercato di una versione 4G del remake 2017 di Nokia 3310. L’attuale versione sul mercato non è molto di più di una pura operazione nostalgia: un feature phone quasi del tutto inutile, in un’epoca in cui gli SMS stanno soccombendo sotto i colpi inferti dalle app di messaggistica come WhatsApp e Telegram. Nokia però potrebbe aver intuito le potenzialità inespresse del 3310 (2017), a giudicare dalle specifiche trapelate della variante 4G.

Il solito TENAA – ente cinese per la certificazione dei dispositivi elettronici – ci ha messo al corrente di novità particolarmente importanti per quanto riguarda il futuro Nokia 3310 4G, capaci di renderlo non più soltanto un oggetto di culto per i nostalgici di uno dei più famosi telefoni cellulari della storia, ma il muletto per eccellenza.

: Nokia 3310 (2017), la recensione

Partiamo intanto da un miglioramento delle specifiche tecniche – 256 MB di RAM e 512 MB di memoria interna, contro i 56/128 della versione 3G – che, assieme all’impiego del sistema operativo YunOS, preludono a scenari molto interessanti. YunOS è infatti un fork open source di Android, con cui condivide parte del codice. Le app Android non sono immediatamente compatibili con YunOS, tuttavia i port sono tutt’altro che complicati, vista l’affinità del codice dei sistemi. Se dunque Nokia lanciasse il 3310 4G con preinstallata una versione semplificata almeno di WhatsApp, potrebbe davvero fare bingo.

È inoltre presente anche la connettività WiFi – assente sulle altre versioni – altro indizio che lascia immaginare un impiego più serio di questo dispositivo. Se il prezzo non verrà gonfiato eccessivamente e, soprattutto, arriverà anche sul nostro mercato – con i giusti software preinstallati – Nokia 3310 4G potrebbe seriamente candidarsi al suolo di muletto definitivo. Quanti di voi lo prenderebbero in considerazione?

Via: Nokia Power User

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Auguri di buon anno nuovo per amici: frasi e dediche di Capodanno

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Frasi  e auguri di buon anno nuovo per amici, colleghi di lavoro e parenti: immagini, biglietti e cartoline con frasi e dediche di Capodanno per Facebook, Twitter e WhatsApp.

L’usanza di fare auguri per Capodanno non è recente.  Questa ricorrenza, intesa come primo giorno dell’anno, fa il suo esordio nel 46 a.C.. Il dittatore della Repubblica romana Gaio Giulio Cesare promulgò in quell’anno il calendario giuliano che si basava sul ciclo delle stagioni.

Gli Antichi Romani quindi erano già soliti incontrarsi per fare gli auguri di buon anno nuovo e festeggiare questa data in onore del padre degli dei, Giano. Ma non soltanto i Romani festeggiavano l’inizio di un anno nuovo. Infatti in molti Paesi d’Europa e nel mondo, in date diverse, si tenevano festeggiamenti ed eventi con i quali si salutava l’inizio del nuovo anno. Nel corso dei secoli poi queste diverse festività sono andate sempre più uniformandosi.

A dare un ordine definitivo ai diversi calendari fu papa Innocenzo XII che nel 1691 stabilì che l’anno dovesse cominciare il 1 gennaio.

Anche se si è deciso convenzionalmente di seguire un’unica data, ciascun Paese resta legato alle proprie tradizioni. In Italia nella notte tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio si tiene il veglione, durante il quale si cena insieme ad amici e parenti e si consumano piatti tipici di questa ricorrenza. Si tratta di pietanze beneauguranti come lenticchie, uva passa, il cotechino o lo zampone. Allo scoccare della mezzanotte poi si sparano i fuochi di artificio e si stappano le bottiglie di spumante per brindare l’inizio del nuovo anno.

Ma questo è l’orario in cui su tablet e smartphone inizia anche una massiccia condivisione di frasi di auguri di Capodanno divertenti o in rima, ad esempio. Oppure si condividevano video originali per Whatsapp e cartoline animate o Gif. Ecco alcune idee per fare gli auguri di buon anno simpatici, con messaggi brevi o lunghi, da inviare  su Whatsapp, Twitter, Tumblr e Facebook ad amici e familiari.

Auguri di buon anno nuovo per amici: frasi originali e simpatiche da inviare con WhatsApp

Come da tradizione l’arrivo di un nuovo anno porta con sé anche tanti buoni propositi. Ci sono poi anche riti scaramantici che vengono seguiti per attirare fortuna e ricchezza. Ad esempio in Italia siamo soliti indossare biancheria intima rossa, oppure gettare oggetti vecchi dal balcone o dalla finestra, per fare spazio alle cose nuove che porteranno i prossimi mesi. Altra usanza è quella di mangiare chicchi di uva o di melograno per ingraziarsi la fortuna.

Sono poi immancabili gli auguri di buon anno nuovo originali e divertenti, da inviare ad una persona speciale o a tutti gli amici. Idee per sms o messaggi da inviare tramite le applicazioni di messaggistica istantanea non mancano: ci sono i video divertenti, per augurare buon Capodanno in maniera del tutto particolare e simpatica. Ci sono poi le immagini Buon Anno o le cartoline che possono essere scaricate gratis e condivise. In seguito frasi belle ed originali da copiare ed incollare, già pronte per augurare a tutti un felice anno nuovo.

Brindo alla nostra amicizia, lunga come l’anno che se ne va, nuova e ricca di sorprese come l’anno che verrà! Tanti auguri di buon anno!
Nel nuovo anno tante novità arriveranno, come nuova letizia a rafforzare la nostra amicizia!
Per Capodanno ti auguro di scacciare ogni affanno per un nuovo anno, felice e bello come te mio amico e fratello.
Scacciamo l’anno vecchio e accogliamo la nostra nuova amicizia, che possa entrare nel nuovo anno e portarci momenti ricchi di novità e forti emozioni.
Per il nuovo anno ti auguro il meglio, per questo il mio regalo è la mia amicizia vera e sincera!
Frasi e auguri di buon anno nuovo per amici, colleghi e parenti

Ma quando si inizia ad inviare gli auguri per il nuovo anno? In genere nelle ore che anticipano la mezzanotte c’è già chi è alle prese con la ricerca di parole bellissime o nuove ed originali con le quali fare auguri di buon anno nuovo a tutti. Sms e messaggi multimediali possono essere resi speciali anche da auguri simpatici e scherzosi, scritti di proprio pugno oppure ispirandosi a frasi già pronte. Ovviamente tutti vogliono frasi non banali, ed anche per questo si cercano messaggi o brevi battute con le quali stupire i propri contatti.

Ecco una breve selezione di frasi brevi, ma belle ed originali con le quali poter fare una bella sorpresa ai propri amici.

Il mio augurio affinché il nuovo anno possa prendere spunto dalla nostra amicizia che si rinnova ogni giorno e diventa migliore e più forte di quello passato!
Tra le cose che voglio conservare e portare nel nuovo anno c’è la nostra amicizia. Servirà per rendere migliore ogni novità che ci aspetta!
Arrivano nuovi giorni e nuove conoscenze ma resta una cosa: un sincero Amico come te!
Che l’anno nuovo possa vedermi ancora al tuo fianco collega, perchè un amico sul lavoro conta più di qualsiasi cosa!
Auguri di buon fine anno e che l’anno nuovo possa benedire la nostra amicizia!
Video con immagini e frasi auguri di buon anno nuovo per amici

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Galaxy S9: tutto quello che sappiamo

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Antonino Caffo

La domanda è: il Galaxy S9 arriverà al CES di Las Vegas oppure al Mobile World Congress di Barcellona? Tra i due eventi ballano meno di due mesi, un’eternità per chi non sta nella pelle nell’attesa del nuovo smartphone di Samsung.

La strategia potrebbe essere questa: piccolo anticipo sotto forma di video e specifiche dopodomani negli Stati Uniti e presentazione ufficiale in Catalogna il 25 febbraio. Fino a quel momento il brand numero uno al mondo in fatto di telefonini non rivelerà nulla di compromettente.

Non ci resta allora che mettere assieme i numerosi leak, le indiscrezioni che nelle ultime settimane hanno riempito forum e blog specializzati, per capire cosa di vero ci sia intorno al successore del rivoluzionario Galaxy S8, che ha dato il via al trend dei cellulari full vision, tutto schermo e senza bordi.

Galaxy S9: indiscrezioni e progetti

La cover di Ghostek del Galaxy S9

Credits: BGR


Un’idea del Galaxy S9

Credits: OnLeaks


Alcune ipotesi del Galaxy S9

 


Alcune ipotesi del Galaxy S9

 


Alcune ipotesi del Galaxy S9

 


Alcune ipotesi del Galaxy S9

 


Alcuni schemi del Galaxy S9

 


Alcuni schemi del Galaxy S9

 

Perché il 2017 è stato l’anno migliore per gli smartphone

Dal Galaxy S8 all’iPhone X, passando per l’Intelligenza Artificiale e le fotocamere: i motivi che fanno del 2017 l’inizio di una nuova era mobile

Questo è OnePlus 6: caratteristiche, foto, design

Arriverà a marzo il nuovo smartphone della cinese con Face Unlock e Snapdragon 845. Ma prima un’edizione limitata anche in Italia

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Windows, Android, iPhone: la lista completa dei gli smartphone non più supportati dalla popolare chat di messaggistica

Guarda di nuovo

Il design

Poco, o quasi nulla, cambierà rispetto all’attuale modello S8. Non vi è margine per modifiche nette nell’estetica del terminale, visto che frontalmente a farla da padrone è sempre il solo pannello touch. Impossibile ipotizzare qualcosa di diverso, se non nella presenza di sensori ulteriori nella parte alta dello chassis.

Quali? Beh, prima di tutto una doppia fotocamera per i selfie, simile a quella a bordo del Galaxy A8 2018, e poi un chip per la ricostruzione del volto in 3D, concorrente del Face ID dell’iPhone X.

Camera doppia sul Plus

Più evidenti i cambiamenti sulla parte posteriore, dove il sensore per la lettura del polpastrello verrà posizionato sotto la fotocamera, per essere più facilmente raggiungibile. Sul retro vi è la principale differenza tra il Galaxy S9 e il Galaxy S9+.

Sul primo la fotocamera è ancora singola mentre sul secondo acquista una doppia ottica, identica a quella sul Galaxy Note8. Una scelta che farà storcere il naso a chi vorrebbe un dual-cam in un corpo più ridotto ma lineare al progetto di differenziare maggiormente i due prodotti, anche in termini economici, come fa Apple con iPhone 8 e iPhone 8 Plus.

Potenza e controllo

Spesso ci si sofferma a immaginare l’aspetto estetico di un telefonino dimenticando che le vere innovazioni sono all’interno. Qui la strada da seguire è più semplice perché dettata dall’uscita delle più recenti novità in ambito hardware. Il punto centrale è dunque il processore Snapdragon 845, che per il mercato occidentale sarà l’Exynos 9810, in pratica un chip identico a quello di Qualcomm ma marchiato con il brand casalingo.

Che dire? Questo sarà il vero banco di prova nei confronti di Huawei e di Apple, che con i loro Kirin 970 e A11 Bionic hanno aperto la strada alla possibilità di avere in tasca un telefono potenzialmente più intelligente, anche se nei fatti l’abilità smart deve ancora concretizzarsi.

Non è il Galaxy X

Chi si aspetta un dispositivo che visualizzi ologrammi e altre stranezze del genere rimarrà deluso, così come i fan che pensano che il Galaxy S9 sia in realtà uno smartphone con doppio schermo. Quest’ultimo esiste, ma risponde al nome di Galaxy X e solo i tecnici coreani sanno quando e dove arriverà, se mai arriverà nel corso del 2018.

Migliorare non è semplice

La verità è che migliorare l’S8 non è per nulla semplice, soprattutto dal punto di vista dell’interazione dell’utente con il sistema operativo. Archiviato l’aspetto del lettore di impronte e della fotocamera, cos’altro potrebbe mai contenere di così sensazionale il telefonino? Dettagli, piccoli aggiustamenti per spostare più in là l’eccellenza raggiunta la scorsa primavera.

Funzioni extra

Ecco allora un’uscita audio stereo, un fast charging più rapido e un assistente vocale Bixby davvero utile, in grado di capire cosa serve e in che momento, senza starsene lì sornione ad aspettare un comando.

Tecnologia proattiva la chiamavamo anni fa (ricordate Cortana e il machine-learning per la massa?); finora è solo un Godot 2.0, un Ulisse che come Penepole attendiamo tessendo la tela su un display digitale.

Per saperne di piùGalaxy S9: le prime fotoAncora più curvo e intelligente: come sarà il Galaxy S9Galaxy S9 verrà presentato il 26 febbraio (o forse prima)

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Instagram Stories, un fenomeno che ha appassionato milioni di utenti

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Instagram Stories, un fenomeno che ha appassionato milioni di utenti

Il boom di Instagram, negli ultimi tempi, ha rappresentato qualcosa di clamoroso nel campo dei social network: è il nuovo che avanza, passato ultimamente nelle mani del colosso Facebook.

Con oltre 700 milioni di utenti attivi, Instagram è il social delle nuove generazioni, molto più elastico e improntato alle novità del settore. Non a caso oggi parleremo di Instagram Stories: una funzione “rubata” a Snapchat, che a distanza di un anno dal suo lancio vanta già 250 milioni di utenti giornalieri attivi. Questa funzione ha “sbancato il botteghino”, lanciando Instagram verso un ulteriore successo, e coinvolgendo tantissimi italiani. Cos’è Instagram Stories e come funziona? Quale impatto ha sulle nostre routine di navigazione quotidiane?

Instagram Stories: cos’è e come funziona?

Instagram Stories è una nuova funzione che permette di creare dei contenuti multimediali da condividere con i propri follower e amici. Non si tratta, però, di un mero video condiviso: questo contenuto, infatti, ha la peculiarità di scomparire dopo 24 ore. Inoltre non può essere né commentato né premiato con un like: semplicemente sta lì per un tot di tempo, salvo poi sparire senza lasciare traccia. Moltissimi utenti usano questa opzione direttamente da smartphone, dato che creare un contenuto su Instagram Stories (foto e video) è di una semplicità disarmante. Chiaramente, spesso questo avviene per condividere foto scattate o video registrati sul momento: proprio per rendere partecipi gli altri di un momento speciale, meritevole di diventare una “storia”. Infatti, sono tantissimi gli influencer che lo usano, e le aziende che lo sfruttano come veicolo di marketing.

Instagram Stories e smartphone: quale impatto?

Registrare un video e condividerlo su Instagram Stories ha un suo costo: un costo in traffico, dato che naturalmente il caricamento su qualsiasi social o piattaforma richiede l’upload dei dati. Ecco spiegato perché, da quando Stories è attivo, il consumo di traffico da smartphone di chi usa Instagram è aumentato del +74%, superando una media di 28 MB giornalieri (a fronte dei 16 MB del 2016). Oggi, comunque, la quantità di traffico spendibile da smartphone non rappresenta più un problema: operatori come Kenamobile presentano delle offerte di Internet mobile con 8 GB di traffico mensili ad un costo di 6 euro. Si tratta di una grande mole di giga che consente l’utilizzo di Stories ad un costo di navigazione davvero concorrenziale.

Le storie di Instagram? Un potente veicolo di marketing

Snapchat ha fatto “giurisprudenza” con la sua peculiarità presto adottata da Instagram: la funzione Stories, infatti, viene spesso utilizzata da influencer e aziende, dunque con finalità di marketing, di branding e di promozione sul web. Non stupisce, quindi, il fatto che un terzo delle storie più viste provengano proprio da profili di questo tipo. La logica che rende così attrattivi questi video è molto semplice: un follower di un brand o di un influencer viene attirato da questi contenuti perché esclusivi, perché pensati solo per i fan più attenti. Scomparendo dopo 24 ore, regalano un valore aggiunto che fidelizza chi segue, e che riduce la distanza fra brand e utente finale.

Potrebbero interessarti:Agrigento, il Libero Consorzio sbarca su InstagramCuffaro medico volontario in Burundi: un’esperienza documentata su InstagramFormazione dei giornalisti, Pira: “i social sono ormai una fonte, ma sempre necessaria la verifica”Scrivo Libero sempre con te: il vostro giornale su WhatsApp e TelegramL’Editoriale on Line di Francesco Pira: “Il nostro divismo nell’Estate Social 2017” – VIDEO

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Instagram Stories, un fenomeno che ha appassionato milioni di utenti |

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Instagram Stories, un fenomeno che ha appassionato milioni di utenti

Il boom di Instagram, negli ultimi tempi, ha rappresentato qualcosa di clamoroso nel campo dei social network: è il nuovo che avanza, passato ultimamente nelle mani del colosso Facebook.

Con oltre 700 milioni di utenti attivi, Instagram è il social delle nuove generazioni, molto più elastico e improntato alle novità del settore. Non a caso oggi parleremo di Instagram Stories: una funzione “rubata” a Snapchat, che a distanza di un anno dal suo lancio vanta già 250 milioni di utenti giornalieri attivi. Questa funzione ha “sbancato il botteghino”, lanciando Instagram verso un ulteriore successo, e coinvolgendo tantissimi italiani. Cos’è Instagram Stories e come funziona? Quale impatto ha sulle nostre routine di navigazione quotidiane?

Instagram Stories: cos’è e come funziona?

Instagram Stories è una nuova funzione che permette di creare dei contenuti multimediali da condividere con i propri follower e amici. Non si tratta, però, di un mero video condiviso: questo contenuto, infatti, ha la peculiarità di scomparire dopo 24 ore. Inoltre non può essere né commentato né premiato con un like: semplicemente sta lì per un tot di tempo, salvo poi sparire senza lasciare traccia. Moltissimi utenti usano questa opzione direttamente da smartphone, dato che creare un contenuto su Instagram Stories (foto e video) è di una semplicità disarmante. Chiaramente, spesso questo avviene per condividere foto scattate o video registrati sul momento: proprio per rendere partecipi gli altri di un momento speciale, meritevole di diventare una “storia”. Infatti, sono tantissimi gli influencer che lo usano, e le aziende che lo sfruttano come veicolo di marketing.

Instagram Stories e smartphone: quale impatto?

Registrare un video e condividerlo su Instagram Stories ha un suo costo: un costo in traffico, dato che naturalmente il caricamento su qualsiasi social o piattaforma richiede l’upload dei dati. Ecco spiegato perché, da quando Stories è attivo, il consumo di traffico da smartphone di chi usa Instagram è aumentato del +74%, superando una media di 28 MB giornalieri (a fronte dei 16 MB del 2016). Oggi, comunque, la quantità di traffico spendibile da smartphone non rappresenta più un problema: operatori come Kenamobile presentano delle offerte di Internet mobile con 8 GB di traffico mensili ad un costo di 6 euro. Si tratta di una grande mole di giga che consente l’utilizzo di Stories ad un costo di navigazione davvero concorrenziale.

Le storie di Instagram? Un potente veicolo di marketing

Snapchat ha fatto “giurisprudenza” con la sua peculiarità presto adottata da Instagram: la funzione Stories, infatti, viene spesso utilizzata da influencer e aziende, dunque con finalità di marketing, di branding e di promozione sul web. Non stupisce, quindi, il fatto che un terzo delle storie più viste provengano proprio da profili di questo tipo. La logica che rende così attrattivi questi video è molto semplice: un follower di un brand o di un influencer viene attirato da questi contenuti perché esclusivi, perché pensati solo per i fan più attenti. Scomparendo dopo 24 ore, regalano un valore aggiunto che fidelizza chi segue, e che riduce la distanza fra brand e utente finale.

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10 applicazioni e soluzioni innovative che nel 2018 compiono 10 …

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Solo 10 anni fa non potevamo ascoltare la musica in streaming su Spotify, postare foto su Instagram, ma nemmeno usare il sistema operativo Android o il browser Google Chrome: questo perché sono tutte applicazioni lanciate nel 2008. Eppure alla maggioranza degli utenti potrà sembrare di averle sempre avute e utilizzate.

La velocità con cui si sta affermando la trasformazione digitale è ben raffigurata nel grafico di Statista pubblicato qui sotto, che mostra una decina di soluzioni “nate” appunto meno di 10 anni fa. In un certo senso sono delle “sopravvissute” proprio perché, a causa dell’evolversi della tecnologia a ritmi vertiginosi, in questo stesso periodo centinaia di migliaia di applicazioni analoghe sono apparse sulla scena dell’innovazione e poi sono finite nel dimenticatoio in una manciata di mesi.

I prodotti illustrati nel grafico hanno invece resistito ai venti della disruption, anzi ne sono stati indiscussi protagonisti. Oltre ai già citati Spotify, Instagram, Android e Google Chrome, un’altra novità emersa nel 2008 è AirBnb: ormai è diventata un’abitudine per molti cercare un alloggio temporaneo attraverso questa piattaforma, ma solo 10 anni fa a pochi sarebbe venuto in mente di proporre online ai turisti la condivisione di una parte del proprio appartamento. L’anno dopo, nel 2009, ha debuttato un fedele compagno della quotidianità di moltissimi utenti: WhatsApp. Sempre dal 2009 è stato possibile chiamare un’auto a noleggio da smartphone grazie all’applicazione di Uber o cominciare a scommettere sui Bitcoin. Si è scritto che il 2017 è stato l’anno dei Bitcoin – e certamente lo è stato, grazie alle quotazioni vertiginose che ha raggiunto questa valuta digitale, per poi crollare sul finire dell’anno. Eppure aveva visto la luce ben 8 anni fa. Così come l’iPad di Apple. Più recenti invece Snapchat (settembre 2011) e Samsung Gear VR, gli occhiali per la realtà aumentata che hanno soltanto due anni di vita.

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Instagram, al via il test per la condivisione delle storie su WhatsApp – iPhoneItalia

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Da qualche ora, Facebook ha avviato una fase di test che permette ad alcuni utenti selezionati di condividere su WhatsApp le storie pubblicate su Instagram e viceversa.

Con questa novità, Facebook cerca di dare nuova linfa alle storie su WhatsApp, che di fatto vengono utilizzate da pochissime persone. Si tratta anche di un modo per far conoscere sempre a più utenti le storie su Instagram che, invece, stanno avendo un ottimo successo e hanno superato per numero quelle condivise su Snapchat.

Inoltre, con questa doppia condivisione Facebook si assicurerà anche un maggiore tempo di permanenza degli utenti sulle varie app social, oltre ad un maggiore utilizzo anche quando tali app non sono aperte.

Per condividere le storie di Instagram sullo stato di WhatsApp bisognerà cliccare il tasto di condivisione, mentre per effettuare l’operazione inversa basterà cliccare sull’icona di Instagram presente negli stati di WhatsApp.

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TELEGRAM vs WHATSAPP: le novità 2018 della messaggistica …

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Il 2017 si chiude con la conquista di un importante tassello per la messaggistica istantanea e un nuovo punto a favore di Telegram che batte WhatsApp grazie al rilascio dell’ aggiornamento 4.7 per Android e IOS.

 

Diverse le novità introdotte anche se la più importante risulta il “multiaccount” ovvero la possibilità di avere più account Telegram sullo stesso smartphone.

Da oggi sarà possibile unire fino a 3 utenze (con finalità di lavoro o svago) di Telegram in un solo client. Alla ricezione dei messaggi, il servizio di messaggistica istantanea, notificherà nella stessa chat. Prevista la possibilità anche di silenziare uno degli account.

Telegram è un’applicazione di messaggeria istantanea nata nel 2013 da un’idea dei fratelli Durov, Pavel e Nikolai, anche se la sua diffusione è abbastanza recente. Il pensiero comune è che WhatsApp e Telegram si assomiglino un po’ come Cip e Ciop. In realtà Telegram ha la struttura di una community grazie all’introduzione dei canali avvenuta nel settembre 2015.

Canali: A cosa servono?

I canali Telegram sono simili per scopo e funzione alle newsletters. L’intento infatti è quello di tenere informati e aggiornati gli utenti sulle nostre attività. Come nella newsletter gli utenti devono comunicare di voler ricevere gli aggiornamenti, semplicemente cliccando sulla voce Unisciti che compare in fondo alla schermata quando si accede ad un canale.

 

Sia la newsletter sia i canali sono un mezzo “uno a molti”, ciò significa che una persona manda un messaggio a molte altre persone, un po’ come nei mass media tradizionali Radio e Televisione.

 

I VANTAGGI

I vantaggi appartengono sia a chi crea il canale sia a chi usufruisce dei contenuti di quel canale: il gestore ha la possibilità di monitorare il numero degli iscritti, visualizzando in tempo reale quanti utenti hanno visualizzato ogni singolo messaggio inviato. Quando si riceve una comunicazione compare una notifica sull’icona dell’applicazione, così l’utente è portato a visualizzarlo. Da questo si può capire che il numero di messaggi che vengono letti tramite un canale Telegram è di gran lunga superiore alle mail lette.

 

Gli utenti che si iscrivono al canale ricevono in maniera diretta gli aggiornamenti sui temi che interessano in modo diretto sul cellulare, senza fare alcun tipo di ricerca.

 

Come utilizzare al meglio un canale

Lo scopo di ogni canale è quello di coinvolgere gli utenti, facendo leva sui loro interessi. Attraverso Telegram è possibile veicolare contenuti di tipo diverso ma anche iscriversi e seguire canali tematici su news, libri, musica.

 

All’interno dei canali è possibile inviare messaggi vocali che possono servire, ad esempio, per comunicare anticipazioni agli iscritti sui contenuti che verranno pubblicati come spiegato da Giulio Michelon in questo video.

 

Nei canali Telegram è consigliato l’utilizzo degli hashtag (il simbolo # a cui segue la parola chiave, molto utilizzato su Twitter). Per quanto riguarda i contenuti, anche in questo caso sono preferibili le immagini ai testi.

 

Un’altra possibilità è quella di integrare WordPress (piattaforma dei siti web) a Telegram. In questo modo verrà notificato sul canale Telegram ogni nuovo articolo pubblicato sul blog come spiegato in questo articolo da Enrico Cipolla, esperto di comunicazione.

 

Il parere di altri esperti

 

Abbiamo chiesto ad altri operatori del Social Media Marketing il loro giudizio sui canali Telegram, nello specifico abbiamo interpellato Giovanna Di Troia, giornalista appassionata di comunicazione e Riccardo Esposito, autore di My Social Web.

Giovanna sottolinea l’importanza di scrivere contenuti che si adattino alle caratteristiche di questa App e ci segnala l’articolo su come utilizzare telegram in una strategia di web marketing.

Riccardo invece consiglia di utilizzare Telegram per comunicare in modo rapido.

 

Entrambi sottolineano quanto sia importante veicolare argomenti che non siano già stati trattati attraverso altri social, perché come fa notare Esposito: “che senso avrebbe seguire il nostro canale tematico Telegram?”

 

Se anche voi pensate che sia l’ora di sperimentare Telegram, senza per questo abbandonare WhatsApp, provateci. Il nostro Staff è a completa disposizione per qualunque dubbio.

 

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«Studentesse, se un insegnante vi molesta, parlate»

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Teenager upset by bullying on phone

 

Il mattino ascoltavano le sue lezioni di storia e di filosofia, nel pomeriggio ricevevano continuamente i suoi messaggi su WhatsApp, con apprezzamenti, complimenti, commenti sull’abbigliamento. Tre studentesse del liceo Tasso di Roma – due minorenni e una appena maggiorenne – hanno denunciato il loro insegnante, un cinquantenne, e la Procura ha aperto un’indagine per molestie: i messaggi, tutti inequivocabili, sono stati mostrati agli inquirenti. Il sospetto è che le vittime possano essere molte di più, e forse qualche altra allieva adesso potrebbe essere incoraggiata a denunciare.

Top stories

Molestie nella redazione di Vice. Tra le vittime anche Martina Veltroni

Quello del liceo Tasso non è un caso così isolato: nel 2014, in un altro liceo della capitale, un insegnante non risparmiava, alle sue studentesse, battute volgari come: «Potresti fare l’escort ad Arcore». O ancora: «Se vai in un centro anziani potresti funzionare da viagra». A Milano, un insegnante di storia dell’arte avrebbe approfittato del timore suscitato nelle alunne per palpeggiarle (e la docente di sostegno avrebbe invitato le ragazzine al silenzio). Nel 2015, un altro insegnante aveva approfittato della gita in Spagna per toccare, abbracciare e baciare le sue alunne. Anni prima, un docente, anziché le sue materie, spiegava il Kamasutra, con disegni espliciti alla lavagna, e faceva apprezzamenti alle ragazze.

In casi come questi, la molestia è aggravata dallo squilibrio di potere. «Come nel film North Country – la storia di Josey, con Charlize Theron, che interpreta la storia vera di una donna coraggiosa, vittima di soprusi – ci spiega Monica Lanfranco, formatrice sui temi della differenza di genere, che ha scritto (fra gli altri), Uomini che (odiano) amano le donne. Virilità, sesso, violenza: la parola ai maschi (Marea Edizioni) -. Lo mostrai in una classe, durante la mia attività di formazione, e un’insegnante esplose in una frase infelice: “Sai cosa ci vuole? Bastava una ginocchiata nelle palle”. L’emblema della sottovalutazione del problema dell’uso della sessualità come strumento di potere, nel lavoro, in società e anche nella scuola».

300 donne di Hollywood contro le molestie: nasce Time’s Up

Ma che cosa può fare una studentessa per difendersi senza rischiare ritorsioni?
«Deve fare rete. La brutta esperienza della molestia può trasformarsi in vittoria, se le vittime di soprusi raccontano l’ingiustizia stanno subendo. Non è mai semplice: ci si sente soli, anche perché si sa che le altre potenziali vittime potrebbero sottrarsi. Ma si può diventare la scintilla per il cambiamento: è importante trovare il coraggio di farlo».

Con chi deve parlarne?
«Con le persone di cui si fida: con le compagne, con i genitori, con un insegnante di fiducia. Bisogna fare emergere le responsabilità individuali senza vergognarsi, tenendo conto del fatto che questi problemi potrebbero riguardare chiunque. L’isolamento è l’humus dell’ingiustizia e dell’invisibilità: in ogni scuola dovrebbe esserci un punto di ascolto, possibilmente collegati con l’esterno, con realtà associative che combattono ogni tipo di violenza».

Può capitare che le alunne, temendo ritorsioni, cedano alle insistenze di un insegnante molesto?
«Purtroppo sì: è un rischio concreto. Poco tempo fa ho parlato con una universitaria, una donna moderna, intelligente, che sorprendentemente si interrogava su come vestirsi agli esami: è un forte indicatore della nostra situazione culturale».

La scuola affronta il problema?
«In quasi 20 anni di formazione nelle scuole superiori, dagli istituti professionali a licei, ho notato un’involuzione rapidissima della frequenza e della profondità con cui si parla di relazione e sessualità. Il risultato è che, come emerge da un’indagine che ho condotto su 1500 studenti maschi, tutti si “informano” sulla sessualità solo attraverso la pornografia. È un dato che fa riflettere sul ruolo degli adulti di riferimento. Inoltre, gli studenti intendono il loro corpo con “maggiore” rispetto a quello delle coetanee, e reputano che la loro sessualità possa essere più violenta solo perché sono maschi. Questo è un quadro in cui il problema delle molestie può essere facilmente sottovalutato».

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Whatsapp, ecco plus: tutte le novità nel 2018

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Whatsapp, sono tante le novità della chat di messaggistica istantanea che oramai fa parte della nostra vita quotidiana. Scopriamole insieme. 

Whatsapp: ecco le novità del 2018

Innanzitutto, i gruppi avranno nuove regole. Il fondatore di un gruppo potrà nominare i nuovi amministratori e inserire i membri, e non potrà essere estromesso dagli altri amministratori. Gli stessi admin avranno anche maggiore controllo sui messaggi inoltrati dai partecipanti, e potranno escluderne uno o più partecipanti dalla chat per un periodo di tempo limitato: una sorta di punizione. Questa funzione nasce per limitare o sedare i litigi nei gruppi in cui, con ogni probabilità, gli utenti ci si ritrovano contro la propria volontà.

Altre innovazioni saranno le note video: oltre all’audio del messaggio, si potranno registrare anche brevi video, con lo scopo di aumentare l’interazione tra due persone nella chat. Una nuova opzione che, esiste già sul nemico Telegram, e che verrà perfezionata sempre più nei prossimi mesi. 

Su WhatsApp, potrebbe arrivare la possibilità di condividere le Storie: Instagram ci starebbe pensando. Secondo i dati forniti da Zuckerberg, gli Stati di WhatsApp hanno oltre 300 milioni di utenti giornalieri nel mondo: una cifra simile a quelli che ogni giorno condividono Storie su Instagram.

Whatsapp Plus, tutte le funzioni

Spostiamoci a Whtasapp Plus. Essa non è altro che una applicazione che si può sostituire alla versione normale di WA presente sul Play Store, ed è una Mod che aggiunge molte più funzionalità e più opzioni di personalizzazione. Ecco tutte le funzionalità di Whatsapp Plus: personalizzazione totale dell’interfaccia con temi e modifiche manuali; opzioni per privacy e sicurezza (nascondere la scritta online, lo stato, le spunte e tanto altro; personalizzazione delle notifiche; chat con impostazioni personalizzate; programmazione messaggi; modifica impostazioni di condivisione media; blocco app; possibilità di nascondere chat.

Purtroppo WhatsApp Plus non è una applicazione disponibile su Google Play. Per cui si deve effettuare il download WhatsApp Plus APK su un sito web esterno dal cellulare stesso o dal PC per riuscire ad averla. E’ un APK ita, quindi la lingua non è un problema.

 

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“Lo avete notato sul vostro smartphone?”. WhatsApp, la novità è un …

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Ti potrebbe interessare: L’AMORE VINCE TUTTO. IL VIDEO VIRALE CHE SPOPOLA IN RETE…

In milioni si stanno chiedendo se quella di WhatsApp sia una svista senza precedenti o semplicemente un bug ancora irrisolto. Ma partiamo dal principio. Milioni di utenti, perlopiù inglesi, sono rimasti interdetti da un nuovo (si spera) bug di WhatsApp che sta inspiegabilmente sostituendo tutte le emoji che ritraggono la bandiera dell’Inghilterra e delle altre nazioni del Commonwealth con l’emoji di una bandiera nera. Scrivendo e inviando all’interno di una chat qualsiasi l’emoji della bandiera dell’Inghilterra, infatti, apparirà l’emoji della bandiera nera e non quella corretta, che invece appare solo nel campo per scrivere il messaggio. Un bug che ha portato diversi utenti a chiedere spiegazioni su Twitter: perché al posto della Croce di San Giorgio – croce rossa in campo bianco – appare una bandiera nera? Inutile dire che (come ogni volta che va in down il servizio di messaggistica) quasi tutti gli utenti si sono fiondati su Twitter per capire cosa stesse realmente accadendo. Risultato: centinaia le immagini che ritraggono le chat di WhatsApp piene di bandiere nere. Ma come facciamo a capire se questo strano e curioso bug ha creato problemi anche alla nostra app? (Continua dopo la foto)

In effetti, verificare la problematica è semplice: aprite una chat di WhatsApp, anche di gruppo, e selezionate dal menu delle emoji quella della bandiera dell’Inghilterra. Nel campo dedicato al testo la vedrete corretta, ma inviandola nella chat apparirà come una bandiera nera. Peraltro WhatsApp integra il supporto per l’emoji della bandiera nera e bianca, quindi non è chiaro se si tratta solo di un bug o di uno scherzo. Un elemento, però, potrebbe far pensare alla seconda ipotesi. La bandiera dell’Inghilterra non è infatti l’unica a subire questo trattamento: tutte le emoji delle bandiere delle nazioni costitutive del Regno Unito – Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia e Galles – vengono sostituite con bandiere nere una volta inviate nelle chat di WhatsApp. (Continua dopo le foto)

Every time I try to send the England flag this happens 😯😂 #whatsapp #england #englandflag #censured #emoji #British pic.twitter.com/G0DUStHiXr

— Alex Castro (@SrtaPinguino42) 22 dicembre 2017

@WhatsApp When I type ‘England’ on #WhatsApp the George’s Cross flag comes up above keyboard as it should appear like this 🏴󠁧󠁢󠁥󠁮󠁧󠁿

But when I send it’s coming up as a black flag

Why 🤷‍♂️#GeorgesCross #England #Apple #iphone #Keyboard #Flag #StGeorge #StGeorgesCross pic.twitter.com/4tObyTsePi

— Stud dô Tart (@BlueTweeter69) 2 gennaio 2018


La Union Jack, la bandiera del Regno Unito, viene invece visualizzata correttamente. Potrebbe essere un bug, certo, però il fatto che colpisca proprio le quattro bandiere delle “Home Nations” risulta particolarmente strano. Il particolare comportamento sembra essere apparso per la prima volta nel novembre del 2017, ma dall’azienda non sono ancora arrivate spiegazioni. Cosa sta succedendo quindi? Ora l’azienda di Menlo Park dovrà quantomeno dare delle spiegazioni a quei milioni di utenti che in qualche modo si sentono traditi.

Ti potrebbe anche interessare: WhatsApp: la novità che sta spaventando migliaia di utenti nel mondo. Dal 1 gennaio, su tanti modelli sparirà per sempre la popolare app. Leggete bene di quali si tratta (e in caso, correte subito ai ripari)

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WhatsApp a pagamento? Tutte le novità e le falsità

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Periodicamente si torna a parlare di WhatsApp a pagamento. Il messaggio inizia a circolare tra gli utenti e diventa virale ma diciamolo subito anche in questo caso come nei precedenti si tratta di una bufala. Il messaggio sottolinea che dal 13 gennaio l’app di messaggistica più usata al mondo diventerà a pagamento.

Il fake di WhatsApp a pagamento

Si tratta di un messaggio che invita il destinatario a girarlo ad altri 20 contatti. Con il raggiungimento del numero dei contatti sul proprio cellulare, la nota promette che il servizio tornerà ad essere gratis. Correlato al messaggio ci sarebbe anche un annuncio dei TG che avrebbero annunciato la novità. Ma dai vertici non c’è stata nessuna conferma. Si tratta in sostanza del solito fake.

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WhatsApp, tutte le novità

Ma ci sono altre novità in arrivo per l’app. La prima riguarda i messaggi audio e la condivisione delle storie Instagram. Le novità arriveranno grazie al rilascio dell’aggiornamento per Android e iPhone. Ma vediamole nel dettaglio.

Amazon.itGli audio di WhatsApp si potranno ascoltare prima dell’invio e cancellare

La prima riguarda gli audio. Non solo è stato introdotto un tasto che semplifica la registrazione. Basta cliccare solo una volta per avviare la registrazione invece che tenere premuto per l’intera registrazione. Ora però sarà possibile anche riascoltarlo e se non siamo convinti cancellarlo.

A rivelare l’indiscrezione è @WABetaInfo. Ma per il momento la novità arriverà su iPhone ma sicuramente a breve anche su Android.
Ma come funziona? La nota vocale sarà salvata prima dell’invio e attraverso una barra dedicata sarà possibile scegliere tra tre opzioni: ascoltare il messaggio, inviarlo con la solita icona blu sulla destra oppure eliminarlo con l’altrettanto riconoscibile e chiaro simbolo del cestino.

Un altro miglioramento riguarda la possibilità di salvare l’audio nel caso riceviamo una chiamata proprio mentre stiamo registrando. Fino ad oggi se durante la registrazione di una nota audio arrivava sul telefono una chiamata, il messaggio andava perso. Ora invece verrà salvato in automatico. Al termine della chiamata si potrà riprendere la registrazione e inviarla al contatto.

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Week In Social

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Il mondo dei social corre più veloce di tutti: instancabilmente, aggiornamenti e novità giungono da ogni angolo del mondo per migliorare l’interazione con gli utenti. Anche questa settimana riportiamo grandi notizie da Facebook soci. A voi, la rubrica più social di sempre!

Facebook

Apriamo con una notizia bomba! I nostri lettori più attenti ricorderanno che, poco tempo fa, proprio in questa rubrica, accennammo alla possibilità per tutti i videomaker operanti con il social di Zuckerberg, di utilizzare gratuitamente la musica. Il servizio Sound Collection di Facebook sembrava già promettere bene ed ora che l’accordo è chiuso anche con Sony, allora sembra tutto rose e fiori.

È stato infatti siglato l’accordo (pluriennale) con Sony/Atv Music Publishing che consentirà ad utenti Fb e Instagram di pubblicare video con i brani appartenenti all’etichetta. Ma quanto sarà costato? Non è dato saperlo, ma noi, in fondo, siamo felici così.

Anche Luca La Mesa, Top Teacher di Ninja Academy, commenta così la notizia:

“Un’altra ottima notizia per tutti i creatori di contenuti, amatoriali o professionali, presenti su Facebook o Instagram. Il beneficio non è solo nella possibilità di usare la musica ma anche nel ridurre tutti i problemi dovuti ai video che si bloccavano perché nel sottofondo, anche senza nessuna colpa del creatore del contenuto, si sentivano canzoni di cui non si era certi se fossero coperte da diritti. È capitato in diversi casi e queste soluzioni all’origine sono veramente un grande e lodevole sforzo da parte di Facebook.“

: Week In Social: news importanti dal (macro) mondo di Facebook e non solo

Messenger

Se è vero che le buone e le cattive notizie corrono su binari paralleli, ecco che una spiacevole notizia bussa alle porte di Messenger. Quanti di voi sanno spiegare cosa (o chi) sia M?

Ecco, non tutti sanno che Messenger aveva un Bot-Siri tutto suo, rimasto seppur alla versione beta. E sarà forse per questo motivo che, dopo tre anni, di M rimarrà solo una funzionalità e si chiamerà M Suggestions. Un piccolo down? Ci sta, siamo sicuri che quanto avvenuto in questa parentesi sarà il successo e il boom per qualcosa che, come sempre, ci stupirà.

Instagram/Whatsapp

“Rubate” a Snapchat, il vero punto di forza di Instagram, al momento, sono le stories. I lettori più attenti sapranno già quanta importanza viene data ad esse e quanto gli aggiornamenti siano indirizzati in questo senso. Da Messenger a WhatsApp, ogni social ora cerca di sfruttare al meglio questa potenzialità.

Non vi dovrete stupire, infatti, se da un giorno all’altro ci sarà la possibilità di trasformare le Stories di Instagram in stati di WhatsApp. In effetti, pensateci su: quante volte avete visto contenuti clonati e postati su vari canali? Il sito TechCrunch ha lanciato questa notizia bomba e noi non vediamo loro che sia tutto vero!

Ancora Luca La Mesa commenta così questa grande news:

“I contenuti hanno un valore in proporzione alla loro distribuzione e questo test potrebbe aiutare ad aumentarne la portata. Non a caso anche Snapchat sta sperimentando la possibilità di far vivere gli snap anche al di fuori della piattaforma. Ricordiamoci però che ciò di cui parliamo è solo la parte di “distribuzione” del contenuto e nel tempo ciò che premierà sarà la qualità del contenuto stesso. Sempre più spesso si dice “Content is King, distribution is Queen”.

Un’altra notizia tra il social e il tech: ricordate quando lo scorso anno Facebook annunciò il lancio di un visore per realtà virtuale? Ebbene sì, Oculus Go sarà costruito da Xiami e verrà lanciato sul mercato nel corso dell’anno.

È il caso di dirlo: ne vedremo delle belle! E ora, un bel weekend ninja. Alla prossima #weekinsocial!

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Week in Social: addio M, ma Facebook ora è tutta un’altra musica

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Il mondo dei social corre più veloce di tutti: instancabilmente, aggiornamenti e novità giungono da ogni angolo del mondo per migliorare l’interazione con gli utenti. Anche questa settimana riportiamo grandi notizie da Facebook soci. A voi, la rubrica più social di sempre!

Facebook

Apriamo con una notizia bomba! I nostri lettori più attenti ricorderanno che, poco tempo fa, proprio in questa rubrica, accennammo alla possibilità per tutti i videomaker operanti con il social di Zuckerberg, di utilizzare gratuitamente la musica. Il servizio Sound Collection di Facebook sembrava già promettere bene ed ora che l’accordo è chiuso anche con Sony, allora sembra tutto rose e fiori.

È stato infatti siglato l’accordo (pluriennale) con Sony/Atv Music Publishing che consentirà ad utenti Fb e Instagram di pubblicare video con i brani appartenenti all’etichetta. Ma quanto sarà costato? Non è dato saperlo, ma noi, in fondo, siamo felici così.

Anche Luca La Mesa, Top Teacher di Ninja Academy, commenta così la notizia:

“Un’altra ottima notizia per tutti i creatori di contenuti, amatoriali o professionali, presenti su Facebook o Instagram. Il beneficio non è solo nella possibilità di usare la musica ma anche nel ridurre tutti i problemi dovuti ai video che si bloccavano perché nel sottofondo, anche senza nessuna colpa del creatore del contenuto, si sentivano canzoni di cui non si era certi se fossero coperte da diritti. È capitato in diversi casi e queste soluzioni all’origine sono veramente un grande e lodevole sforzo da parte di Facebook.“

: Week In Social: news importanti dal (macro) mondo di Facebook e non solo

Messenger

Se è vero che le buone e le cattive notizie corrono su binari paralleli, ecco che una spiacevole notizia bussa alle porte di Messenger. Quanti di voi sanno spiegare cosa (o chi) sia M?

Ecco, non tutti sanno che Messenger aveva un Bot-Siri tutto suo, rimasto seppur alla versione beta. E sarà forse per questo motivo che, dopo tre anni, di M rimarrà solo una funzionalità e si chiamerà M Suggestions. Un piccolo down? Ci sta, siamo sicuri che quanto avvenuto in questa parentesi sarà il successo e il boom per qualcosa che, come sempre, ci stupirà.

Instagram/Whatsapp

“Rubate” a Snapchat, il vero punto di forza di Instagram, al momento, sono le stories. I lettori più attenti sapranno già quanta importanza viene data ad esse e quanto gli aggiornamenti siano indirizzati in questo senso. Da Messenger a WhatsApp, ogni social ora cerca di sfruttare al meglio questa potenzialità.

Non vi dovrete stupire, infatti, se da un giorno all’altro ci sarà la possibilità di trasformare le Stories di Instagram in stati di WhatsApp. In effetti, pensateci su: quante volte avete visto contenuti clonati e postati su vari canali? Il sito TechCrunch ha lanciato questa notizia bomba e noi non vediamo loro che sia tutto vero!

Ancora Luca La Mesa commenta così questa grande news:

“I contenuti hanno un valore in proporzione alla loro distribuzione e questo test potrebbe aiutare ad aumentarne la portata. Non a caso anche Snapchat sta sperimentando la possibilità di far vivere gli snap anche al di fuori della piattaforma. Ricordiamoci però che ciò di cui parliamo è solo la parte di “distribuzione” del contenuto e nel tempo ciò che premierà sarà la qualità del contenuto stesso. Sempre più spesso si dice “Content is King, distribution is Queen”.

Un’altra notizia tra il social e il tech: ricordate quando lo scorso anno Facebook annunciò il lancio di un visore per realtà virtuale? Ebbene sì, Oculus Go sarà costruito da Xiami e verrà lanciato sul mercato nel corso dell’anno.

È il caso di dirlo: ne vedremo delle belle! E ora, un bel weekend ninja. Alla prossima #weekinsocial!

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Smart Reply per le notifiche, GIF personalizzate e una nuova …

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Google ha da poco rilasciato sul canale beta la versione 6.9 di Gboard, la propria tastiera per dispositivi Android, senza particolari novità per gli utenti. Ancora una volta dunque è necessario andare a spulciare nel codice per scoprire quali novità nasconde e quali funzioni stanno per essere implementate.

La prima novità riguarda le Smart Reply nelle notifiche, che permetteranno di suggerire intere frasi da utilizzare per rispondere rapidamente dalla tendina delle notifiche. In particolare saranno supportati Hangouts, Messaggi Android, Google Allo, Facebook Messenger e Messenger Lite, WhatsApp, Snapchat e WeChat.

Presto gli utenti saranno in grado di registrare le proprie GIF animate mente per i nostalgici tornano le blob emoji sotto forma di adesivi. È in lavorazione una nuova Universal Media Keyboard che a quanto pare permetterà di effettuare ricerche tra tutte espressive di Gboard, come adesivi, GIF ed emoji, ma al momento non è chiaro il meccanismo di funzionamento.

Tra le novità in arrivo ci sono anche una interfaccia dettagliata per la selezione delle Bitmoji e un nuovo popup che mostrerà le novità dopo ogni nuovo aggiornamento dell’applicazione. In questo caso si tratta di una funzione molto utile visto che troppo spesso i changelog degli aggiornamenti sono poco chiari e quasi sempre privi di dettagli.

Potete scaricare la nuova versione di Gboard dal Play Store, se siete iscritti al programma beta, utilizzando il badge sottostante.

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Smart Reply per le notifiche, GIF personalizzate e una nuova …

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Google ha da poco rilasciato sul canale beta la versione 6.9 di Gboard, la propria tastiera per dispositivi Android, senza particolari novità per gli utenti. Ancora una volta dunque è necessario andare a spulciare nel codice per scoprire quali novità nasconde e quali funzioni stanno per essere implementate.

La prima novità riguarda le Smart Reply nelle notifiche, che permetteranno di suggerire intere frasi da utilizzare per rispondere rapidamente dalla tendina delle notifiche. In particolare saranno supportati Hangouts, Messaggi Android, Google Allo, Facebook Messenger e Messenger Lite, WhatsApp, Snapchat e WeChat.

Presto gli utenti saranno in grado di registrare le proprie GIF animate mente per i nostalgici tornano le blob emoji sotto forma di adesivi. È in lavorazione una nuova Universal Media Keyboard che a quanto pare permetterà di effettuare ricerche tra tutte espressive di Gboard, come adesivi, GIF ed emoji, ma al momento non è chiaro il meccanismo di funzionamento.

Tra le novità in arrivo ci sono anche una interfaccia dettagliata per la selezione delle Bitmoji e un nuovo popup che mostrerà le novità dopo ogni nuovo aggiornamento dell’applicazione. In questo caso si tratta di una funzione molto utile visto che troppo spesso i changelog degli aggiornamenti sono poco chiari e quasi sempre privi di dettagli.

Potete scaricare la nuova versione di Gboard dal Play Store, se siete iscritti al programma beta, utilizzando il badge sottostante.

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Gboard potrebbe presto supportare le Smart Reply e avere un …

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Vezio Ceniccola
17/01/2018 ore 19:52

Sono davvero tante le novità in sviluppo su Gboard, la tastiera ufficiale di Google che già integra molte funzionalità smart. Proprio questo aspetto sarà ulteriormente esteso nei prossimi aggiornamenti, con nuovi strumenti intelligenti dedicati a notifiche, GIF ed altro ancora.

Grazie al teardown dell’apk della nuova versione 6.9 beta, possiamo già dare un’occhiata ai lavori in corso, anticipando quello che ci riserva il futuro. La prima aggiunta degna di nota dovrebbe essere il supporto alle Smart Reply, ovvero i suggerimenti intelligenti per rispondere più rapidamente ai messaggi direttamente dalle notifiche. Tale funzione dovrebbe essere integrata su molti servizi tra i più noti, come Allo, Facebook, Messenger, WhatsApp, Snapchat ed altri.

Il nuovo pulsante “Make a GIF” dovrebbe, invece, consentire agli utenti di creare la propria immagine animata personalizzata, in maniera rapida ed intuitiva. Già scovato nel codice delle versioni precedenti, questo strumento potrebbe essere molto apprezzato soprattutto dai frequentatori più assidui di social ed app di messaggistica.

Meno chiaro il riferimento a “Universal Media Keyboard“. Attivando l’apposita opzione nel codice, sulla tastiera compare un nuovo tab di ricerca per “tutti i media”, che in futuro potrebbe servire per cercare immagini, emoji, GIF oppure anche per articoli e fonti d’informazione.

: Gboard si aggiorna con gli adesivi animati

Inoltre, le prossime versioni potrebbero presentare una migliore integrazione con gli adesivi Bitmoji e una sezione “What’s new in Gboard?“, che dopo ogni aggiornamento dovrebbe mostrare i cambiamenti della nuova versione.

In attesa che questi interessanti cambiamenti arrivino sulla versione stabile di Gboard, potete scaricare l’ultima versione beta dai link che trovate di seguito. Se utilizzate il badge del Play Store, dovete prima iscrivervi al relativo programma beta a questo indirizzo.

Download Gboard 6.9.4.181945924 beta (APKMirror)

Via: 9to5Google

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Tutto quello che c’è da sapere su WhatsApp Business: i negozi e le …– DDay.it

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Whatsapp business arriva finalmente sul Google Play Store. Si, solo sull’app store di Google, per ora, ma promette di scombinare dalle fondamenta il mondo della messaggistica istantanea. 

L’arrivo di questa grossa novità era nell’aria da tempo. DDAY.it ne aveva dato notizia già a Settembre dello scorso anno e la novità si preannunciava già molto interessante. L’arrivo sugli smartphone, per ora solo Android, conferma l’enorme potenziale commerciale e di marketing di WhatsApp Business. L’applicazione infatti introduce gli account “attività” verificati, con tanto di spunta verde per certificare l’effettiva validità dell’account. In più ci sono diversi nuovi strumenti che, se ben sfruttati, possono da un aiuto significativo ad ogni tipo di impresa, anche micro attività come negozi o professionisti.

Come si ottiene Whatsapp Business?

L’uso è semplice: si scarica da Google Play store e si installa. Attenzione però alle tante imitazioni. WhatsApp Business, quella ufficiale, è quella pubblicata da WhatsApp Inc. La prima grossa novità la si nota subito al momento dell’avvio. Come per WhatsApp Messenger (la versione classica), anche in questo caso ci viene chiesto di registrare un numero.

Dove si può usare?

WhatsApp Business è disponibile per Android in Italia, Indonesia, Messico, Regno Unito e Stati Uniti. L’Italia entra quindi nel primo slot di paesi dove viene lanciata una novità così importante. Merito probabilmente della notevole penetrazione di WhatsApp nella vita (e da oggi nel lavoro) di ogni italiano.

Serve una SIM e un numero dedicato?

La principale novità di WhatsApp Business sta nel fatto che si può registrare un numero di telefono appartenente a una SIM non inserita nel telefono o meglio ancora un numero di telefono fisso. WhatsApp Business, dunque, si svincola totalmente dalla SIM, al contrario della versione standard. 

Che succede se il numero era già associato a un altro account WhatsApp?

Se la necessità è quella di usare un numero di cellulare già utilizzato con WhatsApp Messenger, l’utente verrà avvisato che l’account verrà trasformato in uno di tipo “attività”. Il che equivale a cambiare telefono. I messaggi quindi arriveranno non più sull’applicazione classica, ma sul nuovo business. 

E se ci ripenso? Posso tornare alla versione normale?

Si può tornare all’account “non attività” senza nessun problema. Il funzionamento è sempre quello del cambio telefono. Si apre il classico WhatsApp e si verifica di nuovo il numero di telefono. L’account ritorna ad essere di nuovo quello personale.

Cosa posso fare con un account attività?

La cosa davvero interessante sono senza dubbio le funzioni aggiuntive messe a disposizione da WhatsApp Business. Si parte con il profilo che ora è verificabile come profilo aziendale (per ora la verifica è limitata a un numero di aziende pilota). Gli utenti o i clienti si potranno rivolgere a questo profilo per porre domande, richiedere assistenza o informazioni commerciali. Questo ovviamente a vantaggio dei clienti. 

I vantaggi tuttavia sono anche e soprattutto per l’attività che decide di usare Whatspp per lavoro. Nel profilo potrà infatti specificare un indirizzo (con tanto di mappa), un sito internet, dei tag relativi al tipo di attività e gli orari di apertura. 

In più ci sono le risposte automatiche simili a quelle che permette di utilizzare Facebook con i messaggi delle pagine. Anzi, in realtà c’è molto di più. Innanzi tutto è configurabile un messaggio di benvenuto quando un cliente scrive per la prima volta. Ci sono poi le risposte rapide richiamabili con il simbolo “” e una parola da associare alla risposta specifica. Un aiuto molto pratico per l’invio di informazioni ricorrenti, come un indirizzo, una casella di posta o un numero di telefono. 

Infine ci sono i messaggi da inviare in caso di assenza. Quando si è in stato “non disponibile”, all’utente o a cliente che invia un messaggio verrà risposto in automatico con il messaggio preimpostato. Fondamentale per gli orari extra lavorativi o per i giorni festivi. 

Ci sono anche le statistiche?

Senza le statistiche non sarebbe stata una vera applicazione “business“. Infatti, prerogativa di qualsiasi applicazione o strumento di business è l’avere a disposizione dati e statistiche sulle attività svolte. In questo caso si avranno a disposizione le statistiche sui messaggi inviati, quelli consegnati, i messaggi letti e quelli ricevuti. Ancora un po’ poco, non una vera sezione di “analytics” ma è ovvio che le possibilità offerte andranno via via aumentando con gli aggiornamenti dell’applicazione

Su quanti dispositivi posso usare WhatsApp Business?

Purtroppo WhatsApp Business si può ancora installare su un solo dispositivo per volta, il che è ovviamente compatibile solo con le imprese piccolissime. Ovviamente c’è sempre la versione web e quella desktop per poter operare su WhatsApp dallo schermo di un computer. Ma si tratta sempre di un collegamento diretto con lo smartphone di un solo client per volta e non di un accesso indipendente come succede, ad esempio, su altri sistemi di messaggistica come Telegram. 
 

Quanto costa WhatsApp Business?

Assolutamente nulla, ma va detto che non si tratta di un’applicazione “corporate”. L’atteso balzo in avanti di WhatsApp – la possibilità di poter essere utilizzato su più dispositivi contemporaneamente – non c’è ancora stato. Non è escluso che si tratterà di una funzionalità riservata alle grandi aziende, per cui si parlava già mesi fa di una soluzione apposita che probabilmente sarà a pagamento. La versione web e quella desktop utilizzabili con l’account Business rimangono quelle classiche utilizzate per la versione personale. 

Una soluzione finalmente compiuta per i negozi e gli esercizi (che spesso utilizzano già WhatsApp personale)

WhatsApp Business è, tirando le somme, una novità importantissima per chi è costantemente alla ricerca di nuovi strumenti commerciali. Tantissime attività utilizzavano già la versione personale per finalità di marketing, tanto che nell’ambiente è stato coniato il termine “WhatsApp Marketing”. Pur avendo i gruppi un numero limitato di partecipanti, è innegabile che in molte circostanze funzionano commercialmente in maniera eccezionale. 

Oggi WhatsApp ufficializza questa sua vocazione Business con il lancio di una nuova applicazione che, seppure ancora incompleta, mostra già quanto si può fare di buono con uno strumento che, vale la pena ricordarlo, in tutto il mondo raccoglie circa 1 miliardo e 300 milioni di utenti (a Luglio 2017). E se diventassero improvvisamente tutti potenziali clienti?

 

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Week in Social: Facebook cambia algoritmo mentre WhatsApp …

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Se ne parlava da un po’ ma nessuno ci ha mai creduto fino in fondo, poi all’improvviso è successo. Le calotte polari non si sono ancora sciolte ma il News Feed è cambiato per sempre. A partire dalla scorsa settimana l’algoritmo Facebook favorirà un’interazione da persona a persona limitando la portata dei contenuti pubblicati dalle pagine.

: Facebook lancia il nuovo algoritmo. Cosa cambia

In questo scenario senza precedenti i “vincenti” sono tutti gli utenti e il loro senso di community in quanto possono fruire di una navigazione più centrata sugli di amici. Questo cambiamento dovrebbe, in qualche modo, preservare l’utenza della piattaforma e dare benefici nel lungo periodo. Possono invece essere considerati “perdenti” tutti i business che hanno speso delle risorse per creare contenuti che, come ha citato lo stesso Adam Mosseri (Head of News Feed @Facebook) sono semplici “esperienze passive”. Ad ad oggi purtroppo, nessuno in Facebook si è ancora posto il problema di come i Marketer possano creare contenuti in grado di adattarsi al nuovo algoritmo.

In questo video, Mark Hull, Director Product Manager racconta il cambiamento, spiegando che al centro della decisione risiede il benessere delle persone. L’obiettivo è quello di riqualificare il tempo che le persone passano su Facebook e farle sentire più connesse, di conseguenza meno sole.

Tuttavia la ragione del cambiamento può essere analizzata anche da un punto di vista puramente business. Andrew Hutchinson di Social Medai Today spiega che i trend di adozione dei social media tradizionali, come anche l’engagement, stanno subendo delle flessioni negative, questo semplicemente perché tutto sta accadendo da un’altra parte. Nel grafico qui sotto vediamo come il numero di utenti dei social media tradizionali sia nettamente inferiore rispetto ai quelli registrati alle app di messaggistica istantanea.

Crediti immagine: Social Media Today

Teoricamente Facebook, con Messanger e WhatsApp che insieme contano 2.6 miliardi di utenti attivi al mese, dovrebbe regnare sovrano. Tuttavia,  negli ultimi anni, i giovani hanno iniziato a preferire piattaforme diverse come Snapchat, tanto per citarne una a caso.

Che ne sarà dei Marketer?

Facciamo tutti un bel respiro… Bene, ora che il quadro è chiaro, come la sfangheremo? Saremo tutti destinati a diventare degli Influencer Manager? Potremo finalmente inseguire i nostri sogni e diventare astronauti? Probabilmente si, ma se vogliamo restare con i piedi per terra, le Instagram stories, ma anche i gruppi Facebook rappresentano un’opportunità. Nei gruppi infatti le persone disquisiscono di eventi, brand, e locali condividendo contenuti rilevanti per le persone. Lo riconosce anche Mark Zuckerberg che li ha menzionati proprio nel suo post ufficiale relativo al cambiamento.

Inoltre, Luca La Mesa (Top Teacher Ninja Academy) ci invita a riflettere sulla qualità dei contenuti:

“Molto spesso i cambiamenti più importanti di medio periodo comportano sacrifici e confusione nell’immediato. La verità è che ciò che Mark ha dichiarato non è una vera novità, lo stanno facendo già da mesi e dovremmo solo capire meglio quanto continueranno a modificare il peso dei post delle persone, delle pagine e dei gruppi all’interno dell’algoritmo. Come abbiamo spesso detto in passato il futuro dei social può solo essere nella qualità dei contenuti e la speranza è che i brand ne approfittino per fare una riflessione sul valore aggiunto dei propri post.”

Proprio pochi giorni fa è arrivata una novità che è bene considerare come un potenziale strumento da suggerire ai clienti, un prodotto sicuramente più funzionale e dinamico di un’inserzione Facebook: WhatsApp for Business.

WhatsApp for Business

Passiamo ora alle buone notizie! L’app di messaggistica istantanea più famosa al mondo lancia la sua versione business. Le novità sono molte, funzionali e ad alto contenuto di fantascienza! I bot sono già pronti all’invasione, si possono difatti programmare messaggi automatizzati proprio come si fa con i chat bot attuali. questa funzione potrebbe rivelarsi molto utile per avvisare sugli orari di un esercizio o per organizzare ordini e prenotazioni.

Gli utenti potranno creare un profilo aziendale con informazioni, contatti, geolocalizzazione, orari, etc. Inoltre, l’app è stata dotata di un tool di analisi per visualizzare facilmente dati come il numero di messaggi inviati, consegnati e letti.

Per di più, se gestite un business, non sarete più obbligati a procuravi un nuovo smartphone e un nuovo contratto telefonico al solo scopi di usare un’altro account WhatsApp. L’utente potrà infatti abbinare lo stesso numero che utilizza già per il WhatsApp personale.

 

Quanto costa? WhatsApp for business è completamente gratuito ed è già disponibile per Android. Per la versione Apple bisognerà attendere ancora qualche giorno.

Ecco cosa ne pensa Luca La Mesa:

 “All’interno del Social Media LIVE Program abbiamo approfondito i primi casi di Whatsapp Business e come, ad esempio, KLM lo abbia usato con i propri clienti. Appena sarà disponibile anche per iOS mi aspetto che un numero maggiore di brand ne sperimenti le funzionalità e noi saremo pronti a valutare insieme le strategie di maggior successo“

In conclusione, il cambiamento a cui stiamo assistendo è una fase fisiologica dello sviluppo dei social network. Provate a pensare le volte che vi siete fatti consigliare un buon ristorante da un amico, quante volte tramite WhatsApp? L’engagement si sta muovendo, l’attenzione non è più solo sulla pubblicità ma sulla possibilità istantanea di poter comunicare e farci consigliare direttamente da amici e parenti, una struttura nettamente superiore rispetto a qualsiasi campagna. L’arma del marketer? La qualità dei contenuti.

: Perché dovresti usare le Instagram Stories per parlare di te (o del tuo brand)

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Week in Social: Facebook cambia algoritmo mentre WhatsApp lancia la versione business. Una coincidenza?

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Se ne parlava da un po’ ma nessuno ci ha mai creduto fino in fondo, poi all’improvviso è successo. Le calotte polari non si sono ancora sciolte ma il News Feed è cambiato per sempre. A partire dalla scorsa settimana l’algoritmo Facebook favorirà un’interazione da persona a persona limitando la portata dei contenuti pubblicati dalle pagine.

: Facebook lancia il nuovo algoritmo. Cosa cambia

In questo scenario senza precedenti i “vincenti” sono tutti gli utenti e il loro senso di community in quanto possono fruire di una navigazione più centrata sugli di amici. Questo cambiamento dovrebbe, in qualche modo, preservare l’utenza della piattaforma e dare benefici nel lungo periodo. Possono invece essere considerati “perdenti” tutti i business che hanno speso delle risorse per creare contenuti che, come ha citato lo stesso Adam Mosseri (Head of News Feed @Facebook) sono semplici “esperienze passive”. Ad ad oggi purtroppo, nessuno in Facebook si è ancora posto il problema di come i Marketer possano creare contenuti in grado di adattarsi al nuovo algoritmo.

In questo video, Mark Hull, Director Product Manager racconta il cambiamento, spiegando che al centro della decisione risiede il benessere delle persone. L’obiettivo è quello di riqualificare il tempo che le persone passano su Facebook e farle sentire più connesse, di conseguenza meno sole.

Tuttavia la ragione del cambiamento può essere analizzata anche da un punto di vista puramente business. Andrew Hutchinson di Social Medai Today spiega che i trend di adozione dei social media tradizionali, come anche l’engagement, stanno subendo delle flessioni negative, questo semplicemente perché tutto sta accadendo da un’altra parte. Nel grafico qui sotto vediamo come il numero di utenti dei social media tradizionali sia nettamente inferiore rispetto ai quelli registrati alle app di messaggistica istantanea.

Crediti immagine: Social Media Today

Teoricamente Facebook, con Messanger e WhatsApp che insieme contano 2.6 miliardi di utenti attivi al mese, dovrebbe regnare sovrano. Tuttavia,  negli ultimi anni, i giovani hanno iniziato a preferire piattaforme diverse come Snapchat, tanto per citarne una a caso.

Che ne sarà dei Marketer?

Facciamo tutti un bel respiro… Bene, ora che il quadro è chiaro, come la sfangheremo? Saremo tutti destinati a diventare degli Influencer Manager? Potremo finalmente inseguire i nostri sogni e diventare astronauti? Probabilmente si, ma se vogliamo restare con i piedi per terra, le Instagram stories, ma anche i gruppi Facebook rappresentano un’opportunità. Nei gruppi infatti le persone disquisiscono di eventi, brand, e locali condividendo contenuti rilevanti per le persone. Lo riconosce anche Mark Zuckerberg che li ha menzionati proprio nel suo post ufficiale relativo al cambiamento.

Inoltre, Luca La Mesa (Top Teacher Ninja Academy) ci invita a riflettere sulla qualità dei contenuti:

“Molto spesso i cambiamenti più importanti di medio periodo comportano sacrifici e confusione nell’immediato. La verità è che ciò che Mark ha dichiarato non è una vera novità, lo stanno facendo già da mesi e dovremmo solo capire meglio quanto continueranno a modificare il peso dei post delle persone, delle pagine e dei gruppi all’interno dell’algoritmo. Come abbiamo spesso detto in passato il futuro dei social può solo essere nella qualità dei contenuti e la speranza è che i brand ne approfittino per fare una riflessione sul valore aggiunto dei propri post.”

Proprio pochi giorni fa è arrivata una novità che è bene considerare come un potenziale strumento da suggerire ai clienti, un prodotto sicuramente più funzionale e dinamico di un’inserzione Facebook: WhatsApp for Business.

WhatsApp for Business

Passiamo ora alle buone notizie! L’app di messaggistica istantanea più famosa al mondo lancia la sua versione business. Le novità sono molte, funzionali e ad alto contenuto di fantascienza! I bot sono già pronti all’invasione, si possono difatti programmare messaggi automatizzati proprio come si fa con i chat bot attuali. questa funzione potrebbe rivelarsi molto utile per avvisare sugli orari di un esercizio o per organizzare ordini e prenotazioni.

Gli utenti potranno creare un profilo aziendale con informazioni, contatti, geolocalizzazione, orari, etc. Inoltre, l’app è stata dotata di un tool di analisi per visualizzare facilmente dati come il numero di messaggi inviati, consegnati e letti.

Per di più, se gestite un business, non sarete più obbligati a procuravi un nuovo smartphone e un nuovo contratto telefonico al solo scopi di usare un’altro account WhatsApp. L’utente potrà infatti abbinare lo stesso numero che utilizza già per il WhatsApp personale.

 

Quanto costa? WhatsApp for business è completamente gratuito ed è già disponibile per Android. Per la versione Apple bisognerà attendere ancora qualche giorno.

Ecco cosa ne pensa Luca La Mesa:

 “All’interno del Social Media LIVE Program abbiamo approfondito i primi casi di Whatsapp Business e come, ad esempio, KLM lo abbia usato con i propri clienti. Appena sarà disponibile anche per iOS mi aspetto che un numero maggiore di brand ne sperimenti le funzionalità e noi saremo pronti a valutare insieme le strategie di maggior successo“

In conclusione, il cambiamento a cui stiamo assistendo è una fase fisiologica dello sviluppo dei social network. Provate a pensare le volte che vi siete fatti consigliare un buon ristorante da un amico, quante volte tramite WhatsApp? L’engagement si sta muovendo, l’attenzione non è più solo sulla pubblicità ma sulla possibilità istantanea di poter comunicare e farci consigliare direttamente da amici e parenti, una struttura nettamente superiore rispetto a qualsiasi campagna. L’arma del marketer? La qualità dei contenuti.

: Perché dovresti usare le Instagram Stories per parlare di te (o del tuo brand)

L'articolo Week in Social: Facebook cambia algoritmo mentre WhatsApp lancia la versione business. Una coincidenza? sembra essere il primo su Pianeta Blog.

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